Stelvio Arduino
Al liceo Fermi di Aversa ho trascorso cinque anni meravigliosi, in cui gradualmente sono diventato uomo, ho allargato i miei orizzonti e ho compreso quelle che erano le mie inclinazioni e i miei desideri per l’avvenire, inizialmente incerto e non ben definito. Mi mancano di sicuro l’amicizia, la spensieratezza e la voglia di conquistare il mondo. I nostri erano rapporti basati sul contatto umano, diretto, quotidiano. Ancora ricordo con nostalgia il suono del citofono quando al pomeriggio il mio migliore amico veniva a cercarmi per andare in giro. Un’emozione che per gli adolescenti di oggi ha un tono cibernetico, che proviene da uno schermo che troppo spesso rappresenta un muro che porta all’isolamento. Pensando a questo rimpiango di aver fatto spesso gruppo con alcuni amici allontanandone altri. Manifestazioni che credevo goliardiche sono invece a volte sfociate in quello che oggi viene definito bullismo. Mi conforta però vedere come oggi i giovani, forti di una consapevolezza e di una sensibilità diversa nei confronti del bullismo, si aprano sempre di più con amici, genitori e istituzioni isolando il fenomeno e non più l’individuo.

Pasquale Rucco
Mi sono iscritto al liceo nell’anno 1972, diplomandomi nel 1977. Ho continuato, poi, gli studi universitari presso la facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’istituto Orientale di Napoli. Nello stesso periodo ho avviato verso il professionismo i miei studi musicali, diplomandomi in chitarra classica presso il Conservatorio di Avellino, nel 1986. Riguardo i ricordi di quegli anni posso sicuramente affermare che il 1973/74 è rimasto impresso nella mia memoria per la presenza di un professore di lettere che, nella nostra seconda G, ha lasciato un ricordo non molto positivo, per l’eccessiva e immotivata severità. Devo dire che, ancora a distanza di anni, quel periodo mi ha segnato, anche se nel complesso la mia frequentazione al liceo Fermi è stata serena. Non ho particolare nostalgia di quel periodo, poiché ritengo che la vita vera sia realmente cominciata negli anni successivi al liceo, con la scoperta della musica, diventata, oltre che una passione, anche il mio lavoro.

Francesco Balato
Mi sono iscritto al liceo scientifico Enrico Fermi nell’anno 1995. Ho frequentato la sezione F e mi sono diplomato nel 2000, con il massimo dei voti. Ricordo che quando si trattò di scegliere l’istituto delle scuole superiori dopo le medie ero inizialmente indeciso, perché nutrivo una passione intensa tanto per le materie scientifiche quanto per quelle umanistiche, anzi queste ultime hanno rappresentato anche nel corso del liceo scientifico, poi prescelto, un’attrattiva crescente, che mi ha poi condotto verso la facoltà di Giurisprudenza. Dopo un primo periodo impegnativo, come in tutti i percorsi che hanno caratterizzato fino ad oggi la mia carriera, a partire dal terzo anno del liceo, complice un cambiamento personale, la scuola è diventata ad un tratto molto piacevole. Il culmine è coinciso con l’ultimo anno di liceo, quello che ricordo con maggiore affetto ed emozione. Era la vigilia del raggiungimento della maggiore età, il momento di chiusura di una fase importante della vita e tutto era ammantato da un forte entusiasmo.