Caro visitatore, la nostra scuola ha intrapreso, negli ultimi anni, un percorso di cambiamento e miglioramento continuo sviluppato su più livelli che l’hanno portata a superare il modello trasmissivo e adottare modelli aperti di didattica attiva mettendo lo studente in situazioni di apprendimento continuo, consapevole che una scuola aperta all’evoluzione dei saperi e dei metodi è in grado di cogliere e accogliere il cambiamento, permettendo alla propria comunità di modernizzare il servizio scolastico in sinergia con le richieste del territorio. L’idea era quella di creare una scuola d’avanguardia in grado di individuare – nel territorio, nell’associazionismo, nelle imprese e nei luoghi informali – le occasioni per mettersi in discussione in un’ottica di miglioramento, per arricchire il proprio servizio attraverso un’innovazione continua in grado di garantire la qualità del sistema educativo. La valorizzazione del capitale umano (standardizzazione/creatività, uniformità/individualizzazione, inclusione/diversità, insegnamento frontale/apprendimento tra pari) ha permesso di trasformare il cambiamento da minaccia in risorsa e ha consentito agli insegnanti di sentirsi sempre più “registi” di modelli di didattica attiva attraverso l’utilizzo ragionato delle risorse e degli strumenti digitali che hanno potenziato, arricchito e integrato l’attività didattica, motivato e coinvolto gli studenti (Classi 2.0), stimolato la partecipazione e l’apprendimento attivo, contribuendo allo sviluppo delle competenze trasversali.
Il Dirigente scolastico prof.ssa Adriana Mincione
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230. Attività modulo: “Imparare attraverso il debate”
229. Prosecuzione progetto Conosciamoci – percorsi di orientamento con il coinvolgimento delle famiglie edizioni dicembre
228. Progetto “Civico Fermi” – Visita azienda “Ambiente S.p.a.” – San Vitaliano (NA)
226. Iniziativa Natale per tutti – colletta alimentare Caritas
225. Comparto Istruzione e Ricerca – Sezione Scuola. Azioni di sciopero previste per l’intera giornata del 13 dicembre 2024 -Sigla sindacale USB
224. Teatro Cimarosa – spettacolo teatrale SIAMO UOMINI O CAPORALI OMAGGIO A TOTO’. Aggiornamento accompagnatori.
223. PCTO “Promozione della salute”. Classi terze biomedico
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VIDEO dal LICEO FERMI
Cosa dicono gli ex studenti
Stelvio Arduino
DiplomaticoAl liceo Fermi di Aversa ho trascorso cinque anni meravigliosi, in cui gradualmente sono diventato uomo, ho allargato i miei orizzonti e ho compreso quelle che erano le mie inclinazioni e i miei desideri per l’avvenire, inizialmente incerto e non ben definito. Mi mancano di sicuro l’amicizia, la spensieratezza e la voglia di conquistare il mondo. I nostri erano rapporti basati sul contatto umano, diretto, quotidiano. Ancora ricordo con nostalgia il suono del citofono quando al pomeriggio il mio migliore amico veniva a cercarmi per andare in giro. Un’emozione che per gli adolescenti di oggi ha un tono cibernetico, che proviene da uno schermo che troppo spesso rappresenta un muro che porta all’isolamento. Pensando a questo rimpiango di aver fatto spesso gruppo con alcuni amici allontanandone altri. Manifestazioni che credevo goliardiche sono invece a volte sfociate in quello che oggi viene definito bullismo. Mi conforta però vedere come oggi i giovani, forti di una consapevolezza e di una sensibilità diversa nei confronti del bullismo, si aprano sempre di più con amici, genitori e istituzioni isolando il fenomeno e non più l’individuo.
Pasquale Rucco
MusicistaMi sono iscritto al liceo nell’anno 1972, diplomandomi nel 1977. Ho continuato, poi, gli studi universitari presso la facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’istituto Orientale di Napoli. Nello stesso periodo ho avviato verso il professionismo i miei studi musicali, diplomandomi in chitarra classica presso il Conservatorio di Avellino, nel 1986. Riguardo i ricordi di quegli anni posso sicuramente affermare che il 1973/74 è rimasto impresso nella mia memoria per la presenza di un professore di lettere che, nella nostra seconda G, ha lasciato un ricordo non molto positivo, per l’eccessiva e immotivata severità. Devo dire che, ancora a distanza di anni, quel periodo mi ha segnato, anche se nel complesso la mia frequentazione al liceo Fermi è stata serena. Non ho particolare nostalgia di quel periodo, poiché ritengo che la vita vera sia realmente cominciata negli anni successivi al liceo, con la scoperta della musica, diventata, oltre che una passione, anche il mio lavoro.
Francesco Balato
MagistratoMi sono iscritto al liceo scientifico Enrico Fermi nell’anno 1995. Ho frequentato la sezione F e mi sono diplomato nel 2000, con il massimo dei voti. Ricordo che quando si trattò di scegliere l’istituto delle scuole superiori dopo le medie ero inizialmente indeciso, perché nutrivo una passione intensa tanto per le materie scientifiche quanto per quelle umanistiche, anzi queste ultime hanno rappresentato anche nel corso del liceo scientifico, poi prescelto, un’attrattiva crescente, che mi ha poi condotto verso la facoltà di Giurisprudenza. Dopo un primo periodo impegnativo, come in tutti i percorsi che hanno caratterizzato fino ad oggi la mia carriera, a partire dal terzo anno del liceo, complice un cambiamento personale, la scuola è diventata ad un tratto molto piacevole. Il culmine è coinciso con l’ultimo anno di liceo, quello che ricordo con maggiore affetto ed emozione. Era la vigilia del raggiungimento della maggiore età, il momento di chiusura di una fase importante della vita e tutto era ammantato da un forte entusiasmo.
Raffaele Donelli
Ingegnere AerospazialeLa mia esperienza al liceo Fermi, nella sezione A, inizia nel 1974. All’epoca il liceo scientifico era situato in un vecchio convento poi trasformato, durante la seconda guerra mondiale, in caserma fascista e, infine, in scuola. Ricordo con affetto la professoressa Spatarella, di Italiano e Latino. Una grande capacità di intuire ed enfatizzare le potenzialità dei singoli studenti, mano ferma ma materna. Ho avuto meno feeling con la Bocchino, che insegnava matematica, un vero incubo, ma la ringrazio lo stesso perché mi ha stimolato nello studio della sua materia, che è sempre stata la mia passione. Ci sono alcuni insegnanti che segnano la tua vita durante il periodo scolastico. Del liceo, oltre alla Spatarella, ho nel cuore la professoressa Giuliana Giugliano e il professore di Filosofia e Storia Salvatore Cretella. Vorrei però sottolineare che i più bei ricordi vengono dai compagni di scuola, che porto sempre nel cuore. Ho un pensiero ancora per tutti, pur essendo 37 anni che non li vedo.
Antonio D’Aniello
ImprenditoreEro nella sezione F, riconosciuta da tutti come una delle più severe, ma questo non mi ha impedito di vivere con leggerezza gli anni di frequentazione e di studio. Mi viene in mente la scelta della scuola superiore da frequentare dopo le medie. Andare al liceo ti dava qualcosa in più, una sorta di status sociale più elevato, ma io avevo ben chiaro il mio percorso, volevo continuare e iscrivermi anche all’università, quindi scelsi il liceo scientifico. Non sono mai stato un secchione, studiavo per imparare ciò che mi sarebbe servito nella vita. L’idea di avviare un’attività imprenditoriale innovativa e tecnologica era nei miei pensieri da sempre e, alla fine, sono riuscito a raggiungere il mio obiettivo.
Carlo Puca
GiornalistaIl mio primo anno al liceo fu nel 1984, sezione E. Confesso subito che non fui un gran studente... In generale, ricordo l’allegra energia di noi ragazzi, anni di spensieratezza e impegno sociale. In particolare, è stata la mia generazione a piantare gli alberi e i fiori che adesso abbelliscono il liceo. Il professore Casertano, che dopo non ho più rivisto, ci convinse a iscriverci al Wwf e a farci tutti zappatori. Fu divertente da un lato e pedagogico dall’altro. Noi ragazzi di allora non eravamo così sensibili ai temi ambientali, lo diventammo grazie a quell’esperienza. E, ancora oggi, quando con il treno o l’auto passo da Aversa, ai miei figli dico sempre: li vedete quegli alberi così grandi? Li ha piantati papà. Erano piccoli come voi e ora sono grandi, forti e belli...
Aldo Policastro
Procuratore della Repubblica di BeneventoI miei anni al liceo Enrico Fermi sono stati una magnifica avventura. Sono entrato con tanta voglia di imparare, tante curiosità, un desiderio irrefrenabile di conoscere, un po’ rozzo e selvatico e ne sono uscito un po’ meno rozzo e selvatico ma con la stessa identica voglia, curiosità e desiderio, i miei professori avevano fatto un buon lavoro.
Marcello Messina
FisicoGli anni al Liceo Fermi li ricordo come anni intensi, in cui scoprivo e chiarivo la mia passione per la Fisica. Ho molta gratitudine per i miei professori. Mi accompagna un ricordo particolare della mia insegnante di Matematica e Fisica. Una volta, nel mentre di una sua assenza prolungata per motivi di maternità, durante una visita al liceo, mi disse: “Mi mancano le tue domande”. Non ho particolari rimpianti a distanza di così tanto tempo. Penso solo che avrei potuto farlo meglio il liceo.
Michele Mosca
Docente Universitario - EconomiaSono trascorsi molti anni dal periodo liceale e la vita ha preso il suo corso imponendo le sue prove, le amarezze, ma anche le gioie di obiettivi raggiunti. Il tempo tuttavia non cancella in me i ricordi legati ai cinque anni trascorsi al liceo, probabilmente il periodo più bello della vita di uno studente. Le tensioni per le interrogazioni e le prove da superare, ma anche il divertimento e i momenti di spensieratezza avuti con i miei compagni di classe, sono le cose che non dimenticherò mai. Con molti, tanti di loro, non mi sono più rivisto fisicamente durante tutti questi anni, ma il contatto riacceso grazie ai social media, mi ha riportato indietro nel tempo collocandomi dietro al banco con loro in una classe, ormai virtuale, che però mi ha restituito una memoria lucida di quello che abbiamo vissuto durante il nostro periodo formativo. Se solo si potesse ritornare indietro nel tempo, non virtualmente, vivrei quel momento della vita ancora con maggiore partecipazione e impegno.
Antonio Cirillo
Consulente Fiscale/LavoroQuanti bei ricordi ho lasciato al Liceo! Più di ogni altra cosa ho lasciato la mia giovinezza e oggi non faccio altro che tornarci, appena posso, proprio per ricordare le giornate passate nell'istituto. Sicuramente il periodo più spensierato della vita, mi ha dato tanto e nel mio piccolo cerco oggi di ricambiare con piccole attenzioni.